Page 23 - Annali settembre
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argomenti trattati durante i vari Convegni e raduni promossi nei territori,
          possano servire per approfondire i temi proposti nelle varie tappe dell’iti-
          nerario di formazione.

             Nella prima tappa del percorso si ritiene che per far spazio alla vita
          degli altri sia necessario sviluppare una buona capacità di ascolto del
          territorio, delle singole persone e in particolare dei poveri. Infatti aprirsi al
          territorio e alla vita della gente non consiste principalmente in un bisogno
          di comunicare, ma piuttosto in una sapiente capacità di ascolto. L’ascol-
          to è un atteggiamento attivo di partecipazione alla vita dell’altro, che co-
          nosce la pazienza, la lentezza e il silenzio.

             Nella seconda tappa i gruppi sono invitati a confrontarsi sulla promo-
          zione della cultura vocazionale che sorge dalla consapevolezza che,
          come noi siamo stati chiamati da Dio a seguirlo secondo lo stile di Vin-
          cenzo de’ Paoli, così anche tante altre persone possono scoprirsi chia-
          mate a testimoniare concretamente il Vangelo della Carità presso i pove-
          ri e gli esclusi.

             Nella terza tappa i gruppi rifletteranno sulla dimensione educativa
          del volontariato. Potranno riconoscere che la volontaria vincenziana è
          chiamata ad ispirare fiducia, ad essere casa accogliente al fine di creare,
          nel gruppo, uno spazio che favorisca l’acquisizione di atteggiamenti du-
          raturi di vita cristiana.
             Nella quarta e ultima tappa, il sussidio tenta di favorire una verifica
          della capacità dei gruppi di infiammare il cuore degli uomini, di spargere
          il buon seme della Carità nei territori, di guardare con ottimismo e amore
          il mondo circostante affinché l’amore inquieto delle vincenziane pos-
          sa scaldare e contagiare la comunità.
             Auguro a ciascuna Volontaria Vincenziana di poter usare questo stru-
          mento formativo, all’interno del gruppo, come un’opportunità per appro-
          fondire l’atteggiamento vincenziano di apertura al mondo degli altri, da
          cui far scaturire le scelte, gli atteggiamenti, i comportamenti e lo stile di
          vita.
             Il programma di quest’anno possa essere vissuto come un cammi-
          no consapevole verso un’adultità umana e di fede, che parte dalla vita,
          sa accogliere la vita come grande occasione di verità e di riflesso ritorna
          ad essa per risignificarla e aprirla ad un’esperienza di sequela e di servi-
          zio nell’ottica del vangelo. §


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