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Alcune considerazioni:
          •  l’indirizzamento verso un percorso piuttosto che l’altro non è il frutto
             di una valutazione caso per caso della situazione in cui si trova la per-
             sona/nucleo beneficiario, ma è l’esito di un processo di assegnazio-
             ne per via amministrativa dei beneficiari (ai CPI o ai servizi socia-
             li) sulla base del possesso o meno di alcuni requisiti. In questo modo
             si standardizza e automatizza un processo che dovrebbe richiedere
             una certa dose di flessibilità e adattabilità, dovendo tener conto della
             complessità delle situazioni in cui le persone di trovano;
          •  il requisito che governa l’incanalamento verso i CPI o i servizi sociali
             è quello della occupabilità dei beneficiari, mentre risulta residuale la
             soluzione del ricorso ai servizi sociali. Trattandosi di persone in pover-
             tà assoluta, come già detto prima, è molto probabile che i bisogni di
             cui esse sono portatrici interessino una molteplicità di dimensioni, di
             cui quella lavorativa potrebbe essere solo una fra le tante;
          •  nel caso in cui ci si renda conto che una persona convocata dai CPI
             richieda interventi da parte dei servizi sociali, i passaggi da un percor-
             so all’altro sono affidati alle piattaforme informatiche previste dalla
             legge. È discutibile l’efficacia di un sistema di questo tipo, che rende
             asettico un processo che invece dovrebbe prevedere uno scambio di
             informazioni tra gli operatori e il confronto rispetto al progetto di inter-
             vento da realizzare;
          •  in base a stime effettuate dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, il 29%
             degli 1,3 milioni di nuclei beneficiari risulterebbe esente, il 26% ver-
             rebbe indirizzato verso i CPI e il restante 45% ai servizi sociali per i
             percorsi di inclusione. Questo dato, se venisse poi confermato, dimo-
             strerebbe che la platea dei beneficiari di una misura di contrasto alla
             povertà che si rivolge ai poveri assoluti, è composta da persone che
             non sono immediatamente occupabili in quanto presentano una plu-
             ralità di situazioni di bisogno, e dunque richiedono interventi spe-
             cifici da parte dei servizi sociali, la cui utenza verrebbe in tal modo ad
             aumentare, con rischi di intasamento, mentre si assisterebbe a una
             sproporzione tra operatori CPI previsti con l’assunzione dei navigator
             e fabbisogno effettivo.







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