Page 10 - Annali Carita
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I galeotti erano at-                to o fatto nulla... Non solo questo, ma essa impedì cinque o sei volte
       Nostro Signore vi tratta                        taccati a due a due con                 alle guardie di percuoterli» (X, 645).
                                                       pesanti catene ai ban-
                                                                                                  L’azione congiunta di Vincenzo e dell’arcivescovo di Marsiglia, del-
                                                       chi della galera ed era-
        come ha trattato i santi                       no riconoscibili per il                 le dame e delle figlie della Carità permise l’apertura di un ospedale per i
                                                      berretto rosso.                          galeotti. Non finiva la via Crucis dei galeotti, ma iniziava una via Lucis per
                                                                                               dame e suore.
                                                     La condizione dei galeotti
          era spaventosa «una vera immagine dell’inferno dove non si sente parla-                 La medicina di un guaritore ferito
          re di Dio che per rinnegarlo o bestemmiarlo» (Abelly I, I, 60). Vincenzo la             Solo chi è ferito può guarire. Solo chi ha fatto esperienza della sete di
          conosceva bene, perché Filippo Emanuele de Gondi era generale delle                  libertà può impegnarsi ad aprire le catene. San Vincenzo è stato un gua-
          galere, cioè ammiraglio della flotta del Mediterraneo (nell’Atlantico la flot-       ritore dal cuore ferito e un liberatore assetato di luce e di cielo.
          ta era composta da velieri).
                                                                                                  Egli disse ai suoi discepoli: «Nostro Signore vi tratta come ha trattato
             L’8 gennaio 1619 Vincenzo era stato nominato cappellano delle gale-               i santi, avendoli condotti alla santità e alla gloria attraverso diverse tribo-
          re, titolo che passò ai suoi successori.                                             lazioni... Piaccia alla sua divina bontà che in proporzione con cui moltipli-
             Non fu una sinecura. Si impegnò subito a pretendere celle più rispet-             ca le vostre croci vi aumenti le sue grazie per portarle coraggiosamente!
          tose dell’igiene e un trattamento meno inumano a Parigi, tanto che nel               Non mancherò, Signore, di offrirvi sovente a Dio con questa intenzione»
          1632 ottenne una nuova prigione per loro: quella della Tournelle, nel-               (VII, 507).
          la parrocchia di San Nicola di Chardonnet, molto vicina al Collegio dei                 L’azione per i detenuti doveva nascere dall’esperienza della visita vin-
          Bons-Enfants dove egli abitava.                                                      cenziana in cui le Dame avrebbero dovuto scendere negli abissi dell’in-
             Ad assistere i galeotti mandò le Dame della Carità di San Nicola, di cui          ferno delle carceri. Per lui fin dagli inizi delle prime “carità” di Montmirail
          egli lodò nel 1632 il «merito incomparabile davanti a Dio» ed in seguito vi          (1618) e Folleville (1620) la visita ai detenuti era definita come una “voca-
          fece confluire anche le Dame dell’Hôtel-Dieu di Parigi. Nel 1640 le Figlie           zione” (XIII, 462, 477-478).
          della Carità diventarono “serve” di poveri forzati. (I, 166).                           Nel regolamento della Carità dell’Hôtel-Dieu parlava espressamente di
             A suore e dame raccomandò caldamente di avere una disposizione                    assistere «i forzati destinati alle galere» (XIII, 823).
          di ascolto e un atteggiamento dolce e compassionevole, come dice un                     Non furono parole scritte nel vento, ma esperienza di vita per esem-
          documento conservato presso l’archivio delle Figlie della Carità - «alla vi-         pio quelle della duchessa d’Aiguillon e di Madame de Lamoignon, donne
          sta dello stato pietoso in cui sono ordinariamente, tanto per l’anima che            di altissima levatura. La nipote di Richelieu s’interessò moltissimo all’o-
          per il corpo e che malgrado ciò non cessano di essere membra di Colui                spedale dei galeotti a Marsiglia e così pure della sorte degli schiavi di Tu-
          che si fece schiavo per riscattarci dalla schiavitù del demonio».                    nisi (VII, 378).
             Ammirevole fu la figura di suor Barbara Angiboust, di cui una com-                   Madame de Lamoignon non soltanto fu una visitatrice assidua del-
          pagna disse: «Sono stata dai galeotti con lei. Aveva una grande pazien-              le prigioni, ma addirittura fondò le Dame della Misericordia che dovevano
          za nel sopportare le pene che ivi s’incontrano, a causa del cattivo umore            visitare le dieci prigioni parigine.
          di quella gente. Qualche volta s’irritavano contro di lei, sino a gettar-
          le il brodo o la carne per terra, dicendo quello che le passioni sugge-                 In una conferenza disse: «Quale felicità servire questi poveri forzati,
          rivano loro, ma essa lo sopportava senza dir nulla e raccontava tutto                abbandonati fra le mani di persone che non ne hanno pietà. Io li ho visti
          dolcemente continuando a far buon viso come se non avessero det-                     questi poveri trattati come bestie!» (X, 125).


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