Page 12 - Annali_Dicembre
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so, costretto ad ascoltare,
         il bambino che è                           non potendo reagire. La
                                                    sua reazione avviene al ri-
         generato in lei viene                      sveglio (cfr. per es. Giacob-
                                                    be in Gen 28,16-22). Anche
                                                    Giuseppe, lo sposo di Ma-
         dallo Spirito Santo                       ria, come i patriarchi, è visi-
                                                  tato da Dio durante il sonno.
          A lui, uomo giusto, il sonno non dà semplicemente ristoro al corpo affa-
          ticato, ma anche risposta al cuore tormentato da quanto è avvenuto a
          Maria, stravolgendo anche la sua vita. Nel sonno/sogno l’angelo di Dio
          lo rassicura: «Non temere Giuseppe». “Non temere” è l’espressione tipi-
          ca con cui Dio rassicura coloro che sceglie per essere suoi collaborato-
          ri nel piano di salvezza. Così anche Giuseppe non deve temere di entra-
          re nel piano di Dio, tanto diverso dal suo. Quante volte i sogni di Dio sono
          diversi dai nostri! Sicuramente il sogno di Giuseppe e di Maria era quello
          di una vita semplice e normale, una famiglia, dei figli, un lavoro … niente
          di strano né di speciale. Invece il sogno di Dio era proprio straordinario e
          speciale: farsi uomo, entrare nella storia, condividere la vita degli uomini.
          «Non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è
          generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo
          chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». In que-
          sto annuncio angelico c’è tutto quello che Giuseppe deve sapere e tutto
          quello che avverrà. È il primo annuncio di salvezza, la prima buona noti-
          zia, il primo euangelion: da Maria nascerà Gesù, il salvatore dell’umanità.
          Notiamo anche in questo passaggio l’essenzialità e la delicatezza con le
          quali viene descritto il concepimento verginale di Maria: «il bambino che
          è generato in lei viene dallo Spirito Santo», non una parola di più. Si trat-
          ta di cose divine, inutile indugiare, inopportuno fare domande. La figura
          di Giuseppe si sovrappone ad un’altra: è Mosè di fronte al roveto ardente
          (Es 3). Come Mosè anche Giuseppe si toglie i sandali: Maria è terra san-
          ta, luogo sacro! C’è solo da contemplare e adorare. Afferma un autore
          del VI secolo, Severo, patriarca di Antiochia:
             Quando volgo lo sguardo alla Vergine Madre di Dio e tento di abboz-
          zare un semplice pensiero su di lei, fin dall’inizio mi sembra di udire una
          voce che viene da Dio e che mi grida all’orecchio: ‘Non accostarti! Togliti
          i sandali dai piedi, perché il luogo dove stai è terra santa! Avvicinarsi a lei
          è come avvicinarsi ad una terra santa e raggiungere il Cielo! §


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