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EDITORIALE                           i è stato ricordato che devo
                                               presentarmi. Cerco di esegui-
          Buon                          Mre il compito, ma ho non poche
                                        difficoltà. Sono come i ragazzi a scuo-
          cammino                       la di fronte a un testo difficile: non so
          insieme                       come iniziare.

                                            La questione è semplice: non riesco
          a cura di Gabriella Raschi    a presentarmi altro che nella mia vita di
          Presidente Nazionale GVV     relazione con gli altri, perché ho sempre
                                      vissuto con e per gli altri cioè i membri del-
                                   la mia famiglia, i miei studenti, i miei colleghi, i
          miei collaboratori, i volontari vincenziani e le persone con diversi bisogni
          che ho incontrato. Quindi nella mia lunga vita nulla ho fatto solo da me e
          per me, quindi nulla solo per merito mio, ma sempre con l’aiuto degli al-
          tri, crescendo con gli altri, e se i miei figli mi hanno insegnato ad essere
          madre e se i miei studenti mi hanno guidato nel parlare a generazioni di-
          verse, le persone che si sono rivolte a me con le richieste più disparate
          mi hanno dato l’opportunità di cimentarmi in sfide che da sola non avrei
          mai affrontato, percorrere vie che non avrei mai considerato, affrontare
          compiti sempre nuovi.
             Non sono stata “promos-
          sa a presidente” di una asso-   La strada del Signore
          ciazione, né sono stata chia-
          mata a ricoprire un ruolo di                è il suo servizio
          rappresentanza o di pote-
          re, papa Francesco in una bel-
          la meditazione osserva che questa espressione è mondana, non posso
          che essere d’accordo e mi permetto di ripetere le sue parole: “La strada
          del Signore è il suo servizio. Come lui ha fatto il suo servizio, noi dobbia-
          mo andare dietro a lui nel cammino del servizio.” . Credo di essere stata
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          chiamata a un servizio, per gli altri, con gli altri.
             È un servizio difficile e gravoso e certo commetterò molti errori, ma
          “chi può dirsi perfetto? Nessuno sulla terra. Che anzi: chi non dovremo
          dire imperfetto? Siccome, dunque, tutti hanno i loro difetti, chi non ha bi-
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          sogno, talvolta di essere sopportato?”  per questo vi chiedo di soppor-

          1  Papa Francesco, Meditazione mattutina, 21 maggio 2013.
          2  S. Vincenzo, Perfezione evangelica, p. 228.

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