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Esso, come dicevamo, intende dare seguito allo spirito dell’esperien-
za conciliare; in effetti durante il Concilio i Vescovi di tutto il mondo ave-
vano fatto esperienza di come la discussione e la lettura dei vari fenome-
ni del mondo alla luce del Vangelo risultava assai più ricca se supportata
dalla riflessione e dall’esperienza di soggetti che vivevano la loro fede ed
il loro ministero in varie parti del mondo; se era praticamente impossibile
ripetere con regolarità e frequenza un’assise conciliare, tuttavia si poteva
costituire un organismo più agevole e snello in rappresentanza dell’epi-
scopato di tutto il mondo, al quale fosse affidata la riflessione su un parti-
colare tema della vita pastorale della Chiesa, così da fornire al Santo Pa-
dre una visione più ampia e dettagliata delle singole questioni aiutandolo
a trovare le risposte più adeguate; viene così superata l’idea che le deci-
sioni di governo della Chiesa possano essere il frutto della riflessione di
un determinato continente o di una ristretta cerchia di persone.

Il lavoro del Sinodo, che coinvolge circa duecento Vescovi (ai qua-
li si possono aggiungere anche altri fedeli, convocati per la loro partico-
lare esperienza sul tema trattato), inizia con l’invio da parte della segrete-

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