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in molte realtà la carne stava diventan-
          do un lusso.
             Abbiamo  studiato  un piano  Pane,
          amore e fantasia… vincenziana  per
          aumentare il numero di persone accol-
          te e servite nelle nostre mense e per mi-
          gliorare la qualità dei pasti con carne e
          formaggi, con proteine nobili.

             Da soli non potevamo farcela e solo
          con l’aiuto consistente di un finanzia-
          mento del Fondo Beneficenza Intesa
          SanPaolo abbiamo potuto varare il no-
          stro progetto.
             L’obiettivo  è migliorare l’offerta  di
          alimenti, con pasti che comprendano
          carne e frutta a seconda dell’orario di
          distribuzione, mantenendo comunque
          l’offerta tradizionale di pasto caldo con
          un primo piatto, inoltre incrementare il nu-
          mero dei pasti serviti fino a quota 400.000
          pasti annui, e allestire nelle mense pranzi speciali, quindi con tutte le por-
          tate di un pranzo di festa in famiglia, per la Giornata con il povero e per le
          festività come Natale, Capodanno, Pasqua, Carnevale, ecc. aperti a chi
          ha bisogno, al fine di sviluppare il senso di solidarietà e di condivisione.
             Nel decennio trascorso dall’inizio della crisi economica, il numero
          delle persone che cerca un pasto in queste mense è aumentato enor-
          memente. I Gruppi di Volontariato Vincenziano hanno individuato alcu-
          ne aree in cui le necessità aumentano e le risorse a disposizione diminu-
          iscono: si tratta delle mense di Verona (in continua crescita soprattutto
          per anziani e immigrati), della Sicilia (Belice, Trapani, Aragona in una re-
          gione colpita dalla povertà assoluta in maniera impressionante), dell’A-
          bruzzo (anche per le criticità del post terremoto), della Lombardia (Mila-
          no, Como, Pavia), di aree della Liguria, della Puglia, della Sardegna (per
          una disoccupazione cronica), di Roma (basti pensare al numero crescen-
          te di senza fissa dimora, disoccupati e anziani che giungono al centro so-
          ciale, tanto che siamo costretti a fare più turni).



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