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È un verso della preghiera vincenziana che per me è di fondamenta-
          le importanza, perché solo attraverso la fiducia che riesco a trasmettere
          nella persona che mi sta davanti, potrà stabilirsi una conversazione ami-
          chevole, cordiale e costruttiva ma soprattutto una relazione di arricchi-
          mento vicendevole. Invoco lo Spirito Santo perché sia Lui a suggerirmi le
          parole appropriate per entrare in sintonia e arrivare al cuore della perso-
          na alla quale sto parlando. Il povero deve rendersi conto che non sono lì
          per “verificare” ma per aiutare, per capire le sue difficoltà, che sono lì per
          amarlo e perché anch’io ho bisogno del suo amore, portandogli l’amo-
          re di Cristo.
             Questa è la persona che il Signore in quel momento mi ha fatto incon-
          trare; è Lui che io devo vedere in una situazione di miseria, di degrado, di
          lacerazione, ed è Lui che io devo amare. Dimentichiamo le cose negati-
          ve che possiamo aver rilevato in occasione di altri incontri ed aiutiamola
          a confidarsi, a non vederci come giudici della sua condotta. Deve sentire
          tutta la nostra carica di umanità, di disponibilità ad aiutarla.

             Tutto questo accade se saremo riuscite ad ispirare fiducia, condizio-
          ne fondamentale per un dialogo costruttivo, come ho già detto. Sono
          molte le Associazioni caritative che si adoperano a favore dei poveri, dei
          bisognosi; distribuiscono beni materiali ed alleviano le sofferenze della
          povertà ma raramente vanno a trovare il povero nel suo ambiente, dove
          si può arrivare a capirlo meglio. Con la visita domiciliare noi restiamo fe-
          deli al nostro Santo Fondatore nella consapevolezza che andiamo ad in-
          contrare Cristo e a portare Cristo.

             Questo è il significato che San Vincenzo ha dato alla visita domicilia-
          re: aiutare i poveri nelle necessità materiali ma portando loro la speranza
          in Cristo. La visita domiciliare è un impegno di grande rilevanza e dobbia-
          mo essere consapevoli dell’importanza che ci porta ad una determinata
          situazione. “Per capire il povero occorre alimentare delle disposizioni d’a-
          nimo che ci facciano uscire da noi stessi, dal nostro egoismo, dai nostri
          problemi. Fino a quando il nostro spirito sarà esageratamente occupato
          da noi stessi non si potrà espandere ai poveri”.

                                                       Dopo un primo incon-
          Signore, fa’ che la mia                   tro attraverso il quale emer-
                                                    gono le fragilità della perso-
                                                    na o della famiglia visitata,
          persona ispiri fiducia                   si prende atto delle difficoltà


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