Page 4 - index
P. 4

EDITORIALE                              engo  famiglia”,  un’espressio-
                                                  ne che abbiamo sentito spes-
          Dal tengo                     “Tso nelle satire e nelle comme-
                                        die per indicare un certo comportamento
          famiglia al                   degli italiani che, adducendo gli impe-
          tengo alla                    gni della famiglia, cercano di trovare una
                                        raccomandazione per un lavoro, un aiu-
          famiglia                      to economico, una scorciatoia nei me-
                                        andri della pubblica amministrazione.
          a cura di Gabriella Raschi       Non è una frase da commedia, pur-
          Presidente Nazionale GVV
                                        troppo. È stata la denuncia di una cri-
                                      si morale e istituzionale, come emerge da
                                    chi per primo la additò, cioè Leo Longanesi ,
                                                                            1
                              che nel 1945 scrisse: «La nostra bandiera naziona-
          le dovrebbe recare una grande scritta: Ho famiglia.»
             Dopo la caduta del fascismo e per molti anni, le coscienze sembra-
          no in difficoltà nel rispettare le regole civili e politiche del nuovo Stato de-
          mocratico, per cui l’espressione “Tengo famiglia” è servita spesso per
          giustificare comportamenti non corretti, per addurre l’alibi dei doveri per
          la propria, esclusivamente la propria, famiglia. Quando si agisce in modo
          non limpido, si deve spesso trovare una qualche spiegazione del nostro
          agire, così i doveri verso la famiglia sono stati la scusa che moltissimi han-
          no trovato e che tanti, anche all’estero hanno deriso. Longanesi accusa
          gli italiani di nepotismo e familismo, formulando un giudizio molto critico
          su tutti noi, sugli italiani . In realtà dovremmo comprendere che lo scon-
                               2
          tro tra sistemi di valori diversi non è certo nuovo e non è solo commedia,
                                             dall’Antigone sofoclea all’Ospite di
          La famiglia non è                  Camus la letteratura non fa che dar
                                             visibilità al contrasto tra due scelte,
                                             entrambe legate a un dovere, tal-
      un peso o una scusa                   volta entrambe valide.



          1 Leo Longanesi, Parliamo dell’elefante. Frammenti di un diario, Longanesi, 1947 (alla data 26 no-
          vembre 1945).
          2 “L'italiano è un personaggio che abbiamo costruito a poco a poco su vecchi motivi letterari, un
          tipo simpatico, che amiamo, pur giudicandolo severamente; buon padre, lavoratore, gran cuore,
          appassionato, modesto ecc. Ma lo conosciamo ben poco; è ateo, pensa soltanto alle donne e ai
          quattrini, sogna di non lavorare, disprezza qualunque ordine sociale, non ama la natura; sa difendersi
          soltanto dallo stato, dal dolore, dalla fame. Siamo animali feroci e casalinghi” L. Longanesi, Ibidem,
          (10 marzo 1942).

   2  2 / duemiladiciotto
   1   2   3   4   5   6   7   8   9