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Il cristiano, da duemila anni,
               E se siamo figli,              è uno che sa andare  in direzio-
                                              ne  ostinata  e  contraria ,  perché
                                                                     5
           siamo anche eredi                  deve o, almeno, dovrebbe rico-
                                              noscere i valori e in libertà sceglie-
                                            re quella strada, anche se gli altri, la
          moda, la società, il mondo agiscono diversamente.
             Il volontario vincenziano “tiene famiglia e tiene alla famiglia”, quin-
          di sente i doveri verso la famiglia: si occupa dei vecchi con affetto e sen-
          za impazienza, dei bambini con cura e con dolcezza, degli ammalati con
          attenzione e sollecitudine. È vincenziano a tempo pieno, h24 come si
          dice ora, anche verso la propria famiglia, verso coloro che Dio ci ha mes-
          so accanto.
             Ma è vincenziano verso i propri vicini, è vincenziano quando incontra
          un amico che ha bisogno di ascolto, quando con occhio attento nel pro-
          prio quartiere o nel proprio paese vede una necessità e se ne fa carico,
          quando ascolta con cuore sincero le esigenze e i problemi della propria
          comunità. Il volontario, la volontaria, i vincenziani non si girano dall’altra
          parte, non sono indifferenti, non hanno bisogno di vestiti eleganti o di un
          linguaggio alto per presentare i problemi del prossimo a chi può aiutare,
          siano essi amministratori, funzionari, politici.

             Il volontario, la volontaria vincenziana tengono alla Famiglia Vincen-
          ziana perché lì hanno imparato parole d’amore, perché dagli altri volon-
          tari hanno appreso la bellezza del servizio, perché dai Padri della Missio-
          ne e dalle Figlie della Carità hanno ricevuto insegnamenti, consigli, aiuto,
          conforto, affetto. Si sono creati rapporti che non tramontano con il tem-
          po, che non invecchiano con le rughe del viso, che vincono lontananze,
          che ci fanno pregare per coloro che non sono più visibilmente accanto a
          noi nella serena certezza che loro pregano per noi.

             Sulla nostra bandiera dovremmo scrivere, noi teniamo alla famiglia,
          a quella famiglia umana in cui “Lo Spirito stesso, insieme al nostro spiri-
          to, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: ere-
          di di Dio, coeredi di Cristo”.  §
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          5 f. De anDré, Smisurata preghiera
          6 san PaoLo aPostoLo, Lettera ai Romani, 8, 17

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