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torio nazionale. Sono state 197.000 le persone che si sono rivolte ai centri
di ascolto per chiedere aiuto. Diamone una sintetica descrizione. Si è trat-
tato nel 57% dei casi di persone di cittadinanza straniera, prevalentemen-
te uomini (è il primo anno in cui gli uomini risultano superiori alle donne fra i
beneficiari) con un’età media di 44 anni (classe modale 18-34 anni). Le Ca-
ritas del Nord e del Centro sono quelle in cui, nel corso del 2017, si sono
concentrati i beneficiari stranieri (rispettivamente 64% e 63%), mentre nei
centri di ascolto del Sud hanno prevalso i beneficiari di nazionalità italiana.
I beneficiari sono risultati per lo più coniugati (46%) e il 64% delle persone
incontrate aveva figli (26.000 persone avevano figli minori su un totale di
89.000 con figli). Rispetto al profilo culturale, i due terzi delle persone che
lo scorso anno si sono rivolte ai centri di ascolto era in possesso di un tito-
lo di studio pari o inferiore alla licenza media, il 77% dei quali di cittadinan-
za italiana. Preoccupante la situazione delle persone italiane nella fascia di
età 18-34 che si sono rivolte ai centri Caritas nel 2017, in quanto nel 60%
dei casi essi possedevano solo la licenza media. Risulta nel 2017 inoltre
ancora prevalente fra i beneficiari la quota di persone disoccupate (63%).

I bisogni manifestati dalle 197.000 persone che si sono rivolte ai cen-
tri di ascolto sono stati prevalentemente di tipo economico (78%), lega-
ti all’occupazione (54%) e all’abitazione (26%). Fra i problemi economi-
ci sono risultati preponderanti l’insufficienza (53%) e l’assenza di reddito
(30%). Ai bisogni manifestati e alle richieste espresse, le Caritas hanno
fatto fronte erogando beni e servizi materiali nel 62% e sussidi economi-
ci nel 21% dei casi.
Coloro che si rivolgono al circuito delle Caritas in cerca di aiuto rien-
trano in una fascia di marginalità socio-economica che richiede un soste-
gno essenzialmente di tipo economico e materiale, rinforzato da forme di
supporto socio-relazionale molto stringenti.

il graduale cambiamento nel profilo

delle persone in povertà retroagisce sul

modo in cui disegnare gli interventi di

contrasto alla povertà

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