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cenzo - ad affrontare le difficoltà,
          le contrarietà, i momenti no, per-    È facile discernere
          ché è un baluardo”. Considerava
          inoltre la preghiera, oltre il parla-  una persona che fa
          re con Dio, fonte di grande felici-
          tà e di gioia. Garanzia non solo     l’orazione da quella
          di camminare, ma di correre nel-
          la via del Signore. E poi dice mol-
          to schiettamente “è facile discer-        che non la fa.
          nere una persona che fa l’orazione
          da quella che non la fa”.

             Quando dice che bisogna andare alla visita e prepararla con la pre-
          ghiera e tornare dopo la visita a ringraziare, non è solo un atto di devozio-
          ne, per quanto bello, ma è qualcosa di più: Signore io ti porto me stesso
          prima di questa visita. Dammi tu i pensieri, le parole, le preghiere e i ge-
          sti da fare. E quando dice: “Ogni tanto fate scivolare qualche piccola pa-
          rola che riguarda nostro Signore” uno lo fa se, evidentemente, è carico,
          se è scarico non lo fa.

             Quindi è una ricarica interiore per portare Gesù Cristo agli altri. Quindi
          oserei dire che una visita è quasi sacramentale o un prolungamento del-
          la visita sacramentale. Fedeltà a tutta prova mettendo il miglior impegno,
          ma sapendo lavorare anche quando pare non riscontrare nessun risulta-
          to. Il risultato non è nostro, è del Signore.
             Dice in una conferenza “Le anime umili sottomesse, mortificate. Tran-
          quille, e senza agitazione né malinconia, in una santa gioia basata su Dio,
          sono come un buon terreno lavorato e coltivato. Il quale riceve la semen-
          za, gli dà il succo necessario e lo fa moltiplicare a suo tempo. Vi sono al-
          cune anime sante e buone alle quali non occorre altro che una parola per
          dar loro profonda cognizione di Dio”.

             Concludendo: abbiamo bisogno di risvegliare in noi il gusto del fervo-
          re e della preghiera. Abbiamo bisogno di curare la vita spirituale personale
          e di gruppo, in cui riceviamo dal Signore le migliori ispirazioni. Siamo fat-
          ti per il Signore e dobbiamo anelare a Lui. Dobbiamo essere persone co-
          scienti delle proprie ferite, ma coscienti anche che la preghiera è il modo
          di andare oltre. Viviamo bene l’orazione e vivremo bene l’azione pastora-
          le e servizio. Cura della preghiera, cura dell’Eucarestia, perché la cura del
          bene spirituale è una garanzia che stiamo lavorando per Dio e che il no-
          stro servizio per i poveri è proprio la missione che ci è stata chiesta. §

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